Nel nuovo libro di Alberto Buscaglia e Tiziana Piras “Daniele Cortis” il terzo film di Mario Soldati da Fogazzaro

Sabato 29 settembre, alle 16.00, Villa Fogazzaro-Roi, Oria/Valsolda (CO),  sarà presentato, fresco di stampa, “Daniele Cortis, il film di Mario Soldati dalla sceneggiatura allo schermo”, il nuovo libro di Alberto Buscaglia e Tiziana Piras edito da New Press Edizioni. Con questo volume si conclude il trittico dei saggi dedicati alle sceneggiature dei film di Mario Soldati tratti dai romanzi di Antonio Fogazzaro, comprendente anche “Piccolo mondo antico” (New Press Edizioni, 2014) e “Malombra” (New Press Edizioni, 2015).

Alla presentazione, che si terrà alle 16.00 a Villa Fogazzaro-Roi a Oria/Valsolda, interverranno i curatori Alberto Buscaglia e Tiziana Piras. L’evento è organizzato dal Premio Antonio Fogazzaro e da New Press Edizioni in collaborazione con il FAI.
La partecipazione all’incontro è gratuita con prenotazione obbligatoria a faifogazzaro@fondoambiente.it o al numero 0344/536602 dal mercoledì alla domenica. Per chi desiderasse visitare anche la villa il biglietto di ingresso è di 5 euro.

Il libro
La ricostruzione della vicenda della sceneggiatura del film Daniele Cortis (1947), il terzo e meno noto della trilogia fogazzariana di Mario Soldati, somiglia più alle intricate trame di un giallo che a quelle di un pur elaborato e difficoltoso percorso storico-filologico.
Daniele Cortis (1885) è il secondo romanzo di Antonio Fogazzaro, iniziato subito dopo il successo di Malombra (1881) e continuato in un momento emotivamente importante ma tormentato per l’autore, come documenta il saggio di Tiziana Piras dedicato all’elaborazione del romanzo e al rapporto con il film. Nel nuovo romanzo Fogazzaro trasferì il suo travaglio sentimentale, raccontando la storia di un “amore sublime” ma impossibile, ambientata sullo sfondo della piccola provincia vicentina e su quello romano della politica dell’Italia postrisorgimentale.
Gli autori del saggio, impegnati a completare il trittico dei film che Mario Soldati ha realizzato dai romanzi di Fogazzaro – scrittore che giudicava “il più moderno” perché “più cinematografico” – si sono subito trovati di fronte a una serie di problemi connessi ai materiali di documentazione: innanzitutto il film è risultato introvabile, sia presso le Cineteche nazionali che in versione DVD. Come ricostruito nel puntuale saggio di apertura di Alberto Buscaglia, solo dopo lunghe ricerche è stato rintracciato presso una mediateca un riversamento digitale ricavato da un supporto VHS, ottenuto probabilmente dalla registrazione di un passaggio televisivo, con pessima qualità dell’immagine e del sonoro. Inseguendo fortuite ulteriori informazioni, alla fine, presso un collezionista privato è stata rintracciata una vecchia e frammentata copia in pellicola 16 mm. Nel frattempo, anche la ricerca della sceneggiatura del film è risultata altrettanto complicata: dopo aver consultato e interpellato le cineteche nazionali, gli archivi, gli enti e i fondi privati, solo per una fortunata circostanza è stata rintracciata una copia della sceneggiatura del film conservata a Villa Fogazzaro-Roi (oggi proprietà del FAI) a Oria Valsolda. Ma a un primo confronto con il film si scopre che non è la sceneggiatura “definitiva”, come invece gli sceneggiatori avevano indicato con sicurezza sulla loro versione. Riparte quindi la ricerca, ma della seconda sceneggiatura per ora non si è trovata traccia. Solo la completa trascrizione del film, realizzata da Alberto Buscaglia e pubblicata nella terza parte del volume, ha potuto ricostruire l’ultima versione della sceneggiatura del Daniele Cortis.
La sensazione generale che si ricava da tutta questa lunga e difficoltosa ricerca, ricostruita dal punto di vista storico nel saggio di Luciano De Giusti, è quella di una sorta di “rimozione” calata su questo terzo film fogazzariano di Soldati, le cui cause sarebbero da rintracciare nella particolarissima “ragione sociale” dei produttori del film (il Vaticano con la sua casa di produzione Universalia Film), associata a un clima politico e culturale non particolarmente benevolo verso Mario Soldati e a un cinema che non fosse di militanza e non si confrontasse con la dura realtà sociale del dopoguerra.
Con pazienza e tenacia gli autori sono comunque riusciti a ricostruire la complicata storia produttiva e quella delle successive fasi di scrittura del Daniele Cortis, un film significativo non solo sul piano artistico ma importante per una ricognizione imparziale della storia del cinema italiano dell’immediato dopoguerra.

Daniele Cortis_COPERTINA_fronte (Copia)

II film Daniele Cortis (1947), diretto da Mario Soldati è interpretato da Sarah Churchill (Elena Carrè), Vittorio Gassmann (Daniele Cortis), Gino Cervi (Barone di Santa Giulia), Ruby D’Alma (Tarquinia Carrè), Gualtiero Tumiati (Zio Lao). Sceneggiatura di Aldo De Benedetti e Mario Soldati, con Mario Bonfantini, Luigi Comencini, Andrea Lazzarini, Tino Richelmy. Musica di Nino Rota. Fotografia di Domenico Scala e Vaclav Vich (Nastro d’Argento 1947). Prodotto da Salvo D’Angelo per Universalia Film.

Gli autori:
Alberto Buscaglia regista e sceneggiatore, ha collaborato con la Rai dal 1973 al 2000 con produzioni radiofoniche e televisive. Dal 1999 collabora con la Rete Due della RSI, Radio televisione della Svizzera italiana, con produzioni radiofoniche di prosa, sceneggiati e di docufiction. Ha diretto spettacoli e laboratori teatrali. Nel 2008 ha ideato il Premio Antonio Fogazzaro di cui cura la direzione artistica e nel cui ambito ha curato con Tiziana Piras la pubblicazione delle sceneggiature di Mario Soldati Piccolo mondo antico (2014) e Malombra (2014).
Luciano De Giusti insegna Storia del cinema all’Università di Trieste. Autore di volumi monografici dedicati a Pier Paolo Pasolini (1983), Luchino Visconti (1985), Ken Loach (2011) e curatore di altri su Robert Bresson, Ingmar Bergman, Joseph Losey, ha scritto vari saggi sul cinema d’autore apparsi in opere collettanee e riviste specializzate. Oltre al vol. VIII della Storia del cinema italiano-1949/1953 (2003) e Immagini migranti. Forme intermediali del cinema nell’era digitale (2008) ha curato la pubblicazione degli scritti di Andrea Zanzotto Il cinema brucia e illumina (2011). Sul rapporto tra cinema e letteratura ha scritto inoltre Quarantotti Gambini e il cinema. Trasfigurazioni di una poetica (2015).
Tiziana Piras ricercatrice di Letteratura italiana all’Università degli Studi di Trieste, si occupa di filologia d’autore. In quest’ambito ha curato l’edizione critica di Piccolo mondo antico per l’Edizione nazionale delle opere di Antonio Fogazzaro di cui fa parte del Comitato scientifico. Per l’Edizione nazionale delle opere di Gabriele D’Annunzio ha curato l’edizione critica della Vita di Cola di Rienzo. Collabora al Premio Antonio Fogazzaro. Ha inoltre curato edizioni sul teatro di Machiavelli (Mandragola) e di D’Annunzio (Fedra). Si è occupata di Giacomo Leopardi e di Eugenio Montale e dei loro rapporti con il sacro. È autrice di saggi sulla letteratura triestina (Umberto Saba, Biagio Marin, Giuseppe O. Longo), e sulla didattica della letteratura.