Tutti i premiati e i finalisti dei concorsi letterari 2017
Nello splendore di Villa Gallia a Como, sabato 9 settembre sono stati proclamati i vincitori dei concorsi letterari della decima edizione del Premio Antonio Fogazzaro, che ha visto una partecipazione da record con oltre 630 racconti inediti, 84 i libri partecipanti al concorso di poesia edita e più di 400 i testi validi per la sezione Qualità del concorso di Microletteratura e social network.
Alla cerimonia di premiazione condotta da Rossella Pretto, insieme al curatore del Premio Alberto Buscaglia, hanno presenziato Bruno Corda, Prefetto di Como, Maria Rita Livio, presidente della Provincia di Como, Maria Grazia Sassi, Consigliere della Provincia di Como, Diego Minonzio, direttore del quotidiano La Provincia e, tra i giurati, Gian Paolo Serino, Andrea Fazioli, Mario Santagostini e Laura Garavaglia.
Vincitore della sezione Racconto inedito, che aveva come tema “Uno, nessuno e centomila… la vita o la si vive o la si racconta”, è Ivan Sergio Castellani (Monza) con “Il nero è di rigore”, per aver dipinto, in modo elegante e convincente, un racconto in cui storia e letteratura si incontrano, dalle pagine biografiche di Pirandello ai suoi personaggi immortali, sullo sfondo nero del fascismo.
Seconda classificata, alla quale è andato il Premio Speciale “Nino Ratti”, Manuela Giacchetta (Ancona) con “I numeri di Anna Recanatini”, per aver suggerito che nei numeri che raccontano con fine umorismo e scrittura originale la vita di Anna Recanatini ci possiamo rispecchiare Tutti, Nessuno e Centomila.
Terzo classificato, Massimo Daleffe (Bergamo) con “Fuliggine”, per la capacità di raccontare “la banalità del male” dell’Olocausto svelando con tagliente oggettività gli aspetti più quotidiani e marginali di una criminale complicità collettiva.
Ricordiamo i finalisti giunti a pari merito: Rosa Maria Corti (Tremezzina, CO) con “Gli amanti del lago di Mezzola”, Pietro Federico (RM) con Anatolie Dragomir, Luca Giambelli (RM) con “L’uomo del cavalcavia”, Ivano Mugnaini (Massarosa LU) con “Cielo d’Alcamo, Pessoa e una bicicletta rossa”, Roberto Parietti (Montegrino Valtravaglia VA) con “Sguardi fugaci da un breve matrimonio”.
I vincitori sono stati scelti tra gli oltre 630 racconti pervenuti dalla giuria formata da Giovanni Cocco, Andrea Fazioli, Gianmarco Gaspari (Presidente), Gian Paolo Serino, Linda Terziroli e dal comitato di lettura formato da Chiara Barra, Alyssa Cadario, Stella Gariboldi e Rossella Pretto.
POESIA EDITA
Per la poesia edita in lingua italiana e dialetto la giuria composta da Maurizio Cucchi, Laura Garavaglia, Tiziana Piras, Mario Santagostini (Presidente) e Matteo Vercesi ha assegnato il primo posto ex aequo a Gaia Formenti (Milano) con “Poesie criminali” (stampa2009, 2016) e Francesca Serragnoli (Bologna) con “Aprile di là” (LietoColle, 2016).
Gaia Formenti, nel suo anomalissimo libro di poesie, racconta il male omicida, senza alcuna retorica, fascinazione o tensione a realismi storicamente pregressi. Da un lato, il nudo e asettico reperto protocollare, dall’altro quello che possiamo definire il commento in versi o la versione poetica. Forse, è questo il modo più efficace di raccontare qualcosa di atroce e incomprensibile come un delitto: tenendosi a una distanza che sfiori l’impersonalità.
Il lessico di Francesca Serragnoli, invece, abbandona raramente quello della lingua viva. Ma se va definito, allora si deve chiamarlo duro, o acuminato, o petroso. A questo fa da contrasto una gabbia ritmica che tende, invece, al cantabile, alla rarefazione dei contrasti, dove il disordine tende a trascendere le strutture normalizzanti con cui, volta per volta, deve fare i conti. Ma questo è, a ben vedere, proprio il destino di ogni poesia attraversata da forti tensioni mistiche che vorrebbe alzarsi oltre la cantabilità.
I poeti giunti finalisti a pari merito: Sergio Gallo (Savigliano CN) con la raccolta “Corvi con la museruola”, Eleonora Rimolo (Nocera SA) con “Temeraria gioia”, Federica Volpe (originaria di Carate Brianza MB) con “Parole per restare”, Michelangelo Zizzi (Martina Franca TA) con “La resistenza dell’Impero”.
MICROLETTERATURA E SOCIAL NETWORK
La competizione più social della famiglia dei concorsi letterari del Premio Antonio Fogazzaro, il concorso di Microletteratura e Social Network, si è ispirato alla famosa dichiarazione di Luigi Pirandello “La vita o la si vive o la si racconta”.
La Giuria letteraria composta da Alberto Buscaglia, Rossella Pretto e Gian Paolo Serino ha assegnato il Premio “Qualità” a Salvatore Dario D’Angelo, alias Gelando Arido (Parma), per aver raccontato con indulgente ironia e una scrittura minimalista l’inetta quotidianità di un “uomo senza qualità”, somigliante a uno, nessuno e centomila.
Secondo classificato Emiliano Dominici, alias Memi Lioni (Livorno), per aver raccontato con una scrittura asciutta e precisa la scoperta della vita e della morte attraverso lo sguardo precocemente consapevole di un bambino che diventa dolorosamente adolescente.
Terza Stefania Vota (Battipaglia, SA), per lo stile surreale con il quale l’autrice racconta le vite plurime e scambievoli di Carneeossa, una creatura astratta e volubile che però tutti ci comprende.
Inoltre, la giuria ha deciso di assegnare un Premio Speciale “Digital Evergreen” a Alberto Albertini, classe 1927, per i suoi contributi di microletteratura, un meditato dialogo con se stesso nella continua ricerca del senso della vita.
La giuria popolare della pagina Facebook ha invece assegnato la vittoria ad Alvaro Tanganelli (Arezzo), con il microracconto “È tempo di vivere”. Secondo posto Renato Miritello alias Rene’ Miri (Torino) con “Il teatro delle operazioni”.
Tutti i testi premiati e finalisti dei concorsi letterari e un’ampia selezione di quelli pervenuti al concorso di Microletteratura, sono pubblicati nel volume antologico del Premio Antonio Fogazzaro 2017 offerto ai premiati da New Press Edizioni. Il libro è acquistabile sul sito della casa editrice.