Atmosfere barocche a Castello per Paolo Pagani

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sabato 25 giugno
CASTELLO Valsolda (CO)

ore 17.00  in collaborazione con Museo Casa Pagani 

Visita guidata da Giorgio Mollisi alle nuove acquisizioni del Museo

ore 18.00 Chiesa di San Martino

Atmosfere Barocche a Castello”
concerto per il 300° anniversario della morte di 
Paolo Pagani
con il quartetto di ottoni e percussioni
“Insubria Brass”
Trombe: Mauro Ghisletta e Mauro Piccitto, Tromboni: Marco Gadda
e Daniele Lagrutta, Timpani e percussioni: Ginevra Palo

Aperitivo di saluto

9 Giugno visita a Villa Fogazzaro con Progetto Itaca

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Giovedì 9 giugno alle ore 16, nell’ambito della Giornata sul lago di Lugano organizzata da Progetto ItacaAssociazione volontari per la salute mentale, si terrà una visita a Villa Fogazzaro-Roi (Fai) di Valsolda.

Nel corso della visita Alberto Buscaglia, coordinatore del Premio Antonio Fogazzaro e autore di saggi sul cinema fogazzariano di Mario Soldati, racconterà come Villa Fogazzaro e il paesaggio della Valsolda rivivono nei suoi due capolavori Piccolo mondo antico e Malombra.

Il ricavato delle donazioni raccolte durante la giornata contribuirà a realizzare gli obiettivi di Progetto Itaca, associazione nata nel 1999 a Milano (ma attiva anche in altre nove città italiane) ad opera di un gruppo di volontari, con l’intento di attivare progetti di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale e iniziative di sostegno alle loro famiglie.

Prenotazione obbligatoria: segreteria@progettoitaca.org – tel. 02.62695235 – www.progettoitaca.org

 

30 aprile: termine Concorsi Racconto Inedito e Microletteratura

Il giorno 30 aprile si chiudono le sezioni concorsuali del Racconto Inedito e di Microletteratura e Social Network.

Come da regolamento per il Racconto Inedito, la segreteria accetterà i racconti pervenuti a info@premioantoniofogazzaro.it entro e non oltre le ore 12.00 del 30/04/2016.

Come da regolamento per la Microletteratura e Social Network, saranno ritenuti validi per la sezione “Mi piace” i contributi postati e votati entro la mezzanotte (orario in cui partirà il conteggio definitivo) del 30/04/2016. Per la sezione “Qualità”, saranno accettate solo le raccolte definitive in formato word pervenute a info@premioantoniofogazzaro.it entro la mezzanotte del 30/04/2016.

Invitiamo tutti i partecipanti a rileggere attentamente i bandi di riferimento.

Dato l’alto numero di racconti, contributi microletterari e raccolte di poesia edita pervenuti, comunicheremo i nominativi degli autori finalisti venerdì 1° luglio 2016. La comunicazione sarà pubblicata nella sezione news ed eventi del sito www.premioantoniofogazzaro.it, tramite i nostro profili social e sarà recapitata via e-mail agli interessati.

La PREMIAZIONE avverrà sabato 10 settembre alle ore 16.00 presso Villa Gallia a Como (Via Borgo Vico 148).

Avviso importante concorso Microlettratura “Caro Amico ti scrivo”

Ricordiamo a tutti i partecipanti della sezione concorsuale di Microletteratura e Social Network 2016 “Caro Amico ti scrivo” di leggere ATTENTAMENTE il regolamento e assicurarsi di aver compreso correttamente i sui punti. A tale riguardo, ricordiamo in particolare che:

1. come da punto 1 (uno), è necessario essere iscritti alla pagina Facebook del Premio Antonio Fogazzaro.

2. come da punto 2 (due) il concorso si svolge principalmente sulla pagina Facebook. Quindi tutti i contributi (indipendentemente si scelga di concorrere anche alla categoria “Qualità”, dovranno risultare postati sulla bacheca Facebook del Premio.

3. come da punto 3 (tre) per poter partecipare ANCHE alla sezione “Qualità” e/o essere pubblicati sull’antologia,  i partecipanti dovranno scrivere almeno 10 (dieci) contributi validi e RACCOGLIERLI in formato word.doc, inviandoli per posta elettronica a info@premioantoniofogazzaro.it entro la mezzanotte del 30/04/2016 riportando come oggetto della mail “Caro Amico ti scrivo…”. “Raccolta” significa un unico file, che dovrà essere inviato solo quando l’autore riterrà completa la sua produzione microletteraria.

Invitiamo, chiunque avesse ancora qualche dubbio, a leggere attentamente tutto il regolamento ed eventualmente scrivere un messaggio privato alla pagina del Premio. A tale riguardo, segnaliamo che il Premio non assicura un riscontro effettivo o tempestivo se la domanda sarà semplicemente inserita come commento a uno dei post in concorso.

Approfittiamo di questa nota per specificare – a proposito del comando di votazione “mi piace” che alla luce della recente introduzione delle emoticon “reaction” di Facebook, il Premio apprezzerà se tutti i partecipanti vorranno utilizzare il classico pollice, ma che comunque considererà e che conteggerà valide le quattro “reaction” positive: like, love, Haha, Wow

Giovedì 7 gennaio il film “Malombra” alla mostra di Francesco Hayez

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Giovedì 7 gennaio, a Milano, alle ore 18 presso le Gallerie d’Italia, Piazza della Scala 6, nell’ambito della grande mostra dedicata a Francesco Hayez sarà proiettato il film “Malombra” di Mario Soldati, tratto dal romanzo omonimo di Antonio Fogazzaro, abbinato al quadro n. 148. Vi ricordiamo anche che nel book shop della mostra troverete copie dei volumi che contengono le sceneggiature originali dei film “Malombra e “Piccolo mondo antico”, a cura di Alberto Buscaglia e Tiziana Piras (New Press edizioni). Le proiezioni sono a cura della Fondazione Cineteca Italiana. INGRESSO GRATUITO

Note Bio-bibliografiche degli Autori premiati

NOTE BIO-BIBLIOGRAFICHE DEGLI AUTORI PREMIATI

Lucia Amorosi. Sono nata a Roma nel 1964, dove vivo da sempre. Ritrovarmi per il secondo anno consecutivo tra i finalisti mi riempie di gioia. Tra un “Fogazzaro” e l’altro mi sono applicata (da entusiasta scribacchina), così ho pubblicato dei racconti brevi su varie raccolte: Alcheringa Edizioni, Bravi Autori, Sensoinverso Edizioni, Historica, Gente che scrive per… per citare i più riusciti. Ho tante storie da raccontare. Chissà, forse da “grande” riuscirò a scrivere qualcosa di più lungo di quattro pagine.

Mauro Barbetti, classe 1960, Ancona. Ho scritto e suonato in band locali fin poco oltre l’ingresso nella maggiore età: penso che musica e parole mi abbiano salvato le chiappe in quel periodo. Poi c’è stato da tirar la carretta: lavoro, moglie, figli ed è stato giusto così. Ho ripreso a scrivere nel 2008 e ho avuto la fortuna di vincere qualche premio di narrativa e poesia, tra cui mi piace ricordare il 2° posto nel Castelfiorentino 2014. Ho all’attivo due raccolte di poesia, collaboro con il webmag Arcipelago Itaca e insegno inglese nella scuola Primaria.

Patrizia Benetti. Sono nata a Ferrara nel 1961 e ci vivo. Appassionata del noir esordisco nel 2012 con Racconti Neri, Este Edition, a cui segue nel 2014 Gli Occhi della Vendetta, Editrice La Carmelina. Nel maggio di quest’anno ho pubblicato il mio primo romanzo La figlia di Jacob con la casa editrice Starter Book.

Cristina Cornelio. Vivo a Savona e sono nata nel 1957. Pubblicazione di miei racconti in diverse antologie, fra cui: 365 Racconti di Natale, 365 Racconti d’estate (Delos Books), Natale e dintorni, L’amore è un’erba spontanea, I sogni sono come farfalle, Racconti da brivido, (Alcheringa Edizioni), Dritto al cuore (Historica), Gente che scrive in 300 parole, Il canto della fata (Braviautori), racconti in 256k, Biciautori, Il Bestiario, 77, Asso+Editore, Malgradopoi, Lettori Autori, True Stories, Giallo d’Arte 2013,  Montegrappa Edizioni, “Post”office, Premio Antonio Fogazzaro 2014 (New Press Edizioni).

Samuele Fabbrizzi è nato a Pontedera (PI) nel 1986. Ha pubblicato i romanzi Il cacciatore di angeli (2009), Il ragazzo di porcellana (2011), Il collezionista di memorie (2014), l’antologia personale Scappa coniglietto, scappa (2015) e la novella horror Il Braccio Mutante della Legge (2015, Dunwich Edizioni). Ha vinto i concorsi INTERIORA (2012), Masters of Horror (2012), Premio Scheletri (2014), Marvellous Hotel (2014) e Premio Antonio Fogazzaro 2014 “Post”office, come miglior tributo a Charles Bukowski. Segue con costanza il portale di Letteraturahorror.it.

Lodovico Ferrari. Sono nato nel 1964 e vivo a Borgosesia (VC) con moglie, tre figli, due gatti, due cani… Di professione informatico. Sempre andato meglio in matematica che in italiano… Nonostante ciò ho pubblicato con Delos Books, Alcheringa Edizioni, Braviautori e alcuni altri editori. Primo classificato al Premio Antonio Fogazzaro 2014, secondo nel concorso “Storie vagabonde” e in “Gente che scrive in 300 parole”, terzo nel “Campionato italiano della bugia”, segnalato nel concorso “Omaggio a Lucio Dalla” e premio della critica al concorso “Racconto in rosa”. Su internet: www.lodo.it e blog macchescrittore.blogspot.com.

Anna Rita Foschini, è nata nel 1959, tosco-romagnola, vive a Torre del Lago Puccini (LU), in un paese con “spiagge assolate, un lago sempre calmo e fresche pinete” (cit. Giacomo Puccini). Il suo cuore si divide fra due mari, da uno sorge il sole e nell’altro tramonta; nel mezzo svettano gli Appennini. Così le asperità del carattere, che ricordano i marmi del Monte Altissimo, si stemperano nei liquidi meandri di un’anima sognatrice. Dopo aver fatto una serie di cose inconcludenti, ha deciso di aprire il cassetto nascosto del secrétaire e tirare fuori un desiderio spesso accarezzato, ma mai reso concreto: scrivere. annaritafoschini.blogspot.it

Marina Paolucci milanese. Frequenta il corso scrittura creativa di Raul Montanari, laboratori di Carlo Boccadoro, Gianni Biondillo. Pubblica in antologie, alcune con contributi di Franco Forte, Andrea Pinketts, Carlo Lucarelli, Stefano Benni, Ellekappa, Matrix. Riconoscimenti: Premio A. Fogazzaro 2012 Qualità Fb: 6° autore segnalato giuria popolare; Subway Stories 2013: 2°; Premio A. Fogazzaro 2013 Qualità Fb: 2°; ANCIU 2014 Fiabe: testo tra i più poetici. Vince Gente che scrive sui… Carabinieri 2014. Scrive per beneficenza. Ẻ uno degli autori che da aprile a settembre 2015 trasforma Rovereto in “La Città dei 99 Racconti”.

Luigi Siviero è nato a Trento il 6 giugno 1977. Dopo la laurea in giurisprudenza si è dedicato alla scrittura pubblicando saggi sui fumetti, poesie e racconti. Le sue principali pubblicazioni sono Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l’incubo (Edizioni NPE, 2012) un libro che contiene un’analisi del Dylan Dog di Tiziano Sclavi accompagnata da un’intervista al creatore dell’indagatore dell’incubo. Dall’11 settembre a Barack Obama. La storia contemporanea nei fumetti (Edizioni NPE, 2013), il manufatto artistico (C6H10O5)n (Abigail Press, 2009) e Interni immaginari (DOUble SHOt, 2010).

Il mio nome è Alma Trucillo e sono nata a Salerno nel 1960. La riservatezza e la timidezza hanno fatto sì che già da bambina mi isolassi per ore a scrivere, vivendo una specie di vita parallela alla routine quotidiana. Mi sono dedicata agli studi linguistici finché, superato il concorso magistrale, ho iniziato un meraviglioso percorso come insegnante nella scuola primaria. Mi diletto ancora a scrivere (sono tra gli autori di “Una poesia per Eus” e “Se fossi scriverei“) nel tempo che mi resta tra famiglia e scuola.

Annamaria Vernuccio. Sono nata a Napoli 65 anni fa, e lì ho completato gli Studi Tecnici. Sposata e con una figlia, vivo a Serravalle Sesia (Vercelli) e dò voce alle mie fantasie scrivendo brevi racconti. Non ho velleità di “scrittrice” ma la positività con cui vengono accolti i miei scritti mi spinge a continuare e a sognare… Presente in alcune antologie come Vivo da Poeta, “Post”office, Racconti in cucina, L’anno della luce, Storie vagabonde, Dritto al cuore, I sogni sono come farfalle, Il cielo in una stronza, Il canto della fata e Halloween all’italiana e altri.

2015: Microscritti Corsari – Diario di bordo

Continuando a ispirarsi agli anniversari letterari, l’attenzione degli organizzatori della sezione di microlettaeratura e social net work del Premio Fogazzaro 2015 si è soffermata sulla ricorrenza della tragica morte di Pier Paolo Pasolini, avvenuta quarant’anni fa in un campo della periferia romana. Ripercorrendo la sua multiforme opera, narrativa, poetica, teatrale, cinematografica saggistica e giornalistica, la scelta è caduta su un libro che raccoglie i suoi saggi e gli articoli più critici e polemici sulla realtà culturale e politica italiana dei primi anni Settanta, mentre il Paese veniva trascinato nel periodo più tragico degli “anni di piombo”: Scritti corsari.
Proprio quel geniale sostantivo aggettivato, corsari, ha stimolato la nostra proposta agli affezionati autori amici della pagina Facebook del Premio Fogazzaro, perché da intrepidi corsari potessero lanciarsi per i mari della loro creatività letteraria spinti dai numerosi titoli che abbiamo scelto dall’immensa produzione pasoliniana. Ognuno degli autori che pubblichiamo in questa sezione del sito del Premio, ha affrontato il suo viaggio corsaro a modo suo, guardandosi bene dall’imitare un autore inimitabile come Pasolini, ma offrendo un’immagine di sé e del suo pensiero nel modo più sincero e letterariamente più personale, con esiti stilistici e contenutistici ovviamente molto diversi, ma per questo più interessanti per una riflessione sulla vitalità letteraria al tempo dei social net work.

DIARIO DI BORDO DEI CORSARI FOGAZZARI
Isole Comasche, 27 aprile 2015

Oggi abbiamo assaltato un mercantile nero.
E’ stata fulgente razzia di oro vero:
collane, preziosi, anelli, bracciali,
portati già a spasso per i Sette Mari.
Qualche Corsaro ha collezionato pecche da mostrare.
Inevitabili chicche da indossare:
bende per occhi, uncini per mano,
gambe di legno per camminare piano.
Hanno scoppiettato i cannoni allo stridere dei gabbiani,
quando sudati marci ci siamo svaccati su banconi.
E… Rum! Rum! Rum!
Che sbevazzate di pinte di Rum!
Ogni momento è quello buono per tracannare,
sia in terra che in alto mare.
Anche per oggi un tesoro è stato scovato.
Nell’isolotto già sotterrato.
Domani chissà…
Sarà quel che sarà.
Rubacchieremo qua e là.
Distruggeremo e uccideremo senza pietà.
Marina Paolucci

MICROSCRITTI CORSARI – Diario di bordo
Note Bio-bibliografiche degli Autori premiati

DIARIO DI BORDO

LA MEGLIO GIOVENTU’

LA MEGLIO GIOVENTU’
Ci si abbracciava,
di bacio in bacio,
e le nostre carezze,
come ali di farfalla,
a colorare l’innocenza
che piano piano volava via con loro.
Lucia Amorosi


LA MEGLIO GIOVENTU’

Valle Giulia, eravamo tutti lì, tutti dalla stessa parte. Noi credevamo.
Fin quando il Poeta ci spiegò che tutti erano anche quelli dall’altra parte.
Elisa Borgonovo Moroni

LA MEGLIO GIOVENTU’
Primi giorni d’estate. I nostri vent’anni. La Renault 4 scassata e quella gita improvvisata al mare. Coi soldi che avevamo dovevamo scegliere tra l’autostrada e un panino. La cassetta di Lucio Dalla e la canzone “ Futura” facevano da colonna sonora ai nostri sogni. Tornammo che era quasi sera, preoccupati per il ritardo, i miei avrebbero fatto un sacco di storie. Ricordo ancora le nostre risate, gli occhi pieni d’amore e la benzina quasi finita. Eravamo pieni di speranza, ci sentivamo invincibili, niente e nessuno avrebbe potuto dividerci. Invece ci siamo persi. Nelle pieghe della quotidianità, nella nebbia delle difficoltà quotidiane. Un giorno abbiamo smesso di sognare. Le nostre strade si sono divise.
Claudia Cuomo

LA MEGLIO GIOVENTÙ
Sei me quando strappi la margherita che cresce in un prato e dopo un istante la getti a terra con noncuranza.
Sei me quando schiacci una formica tra le dita.
Sei me quando fai il pieno al distributore di benzina.
Sei me quando voti.
Oggi mi vesto di nero, incendio la tua auto e piscio sul tuo portone di casa. Fra trent’anni sarò la peggio vecchiaia, quella che sei tu oggi.
Giovanna Polini

LA MEGLIO GIOVENTÙ
Sei me quando strappi la margherita che cresce in un prato e dopo un istante la getti a terra con noncuranza.
Sei me quando schiacci una formica tra le dita.
Sei me quando fai il pieno al distributore di benzina.
Sei me quando voti.
Oggi mi vesto di nero, incendio la tua auto e piscio sul tuo portone di casa. Fra trent’anni sarò la peggio vecchiaia, quella che sei tu oggi.
Luigi Siviero

PETROLIO

PETROLIO
Affoga!
Tu e le tue convinzioni,
gli sporchi giochi e le litanie.
Si, affoga!
Goditelo l’oro che tanto aneli tra le mani,
che calore non ha.

Provaci a stringerlo, afferrarlo, non ci riuscirai.
Guardalo dall’alto cadere su di te,
adesso noto la paura nei tuoi occhi bugiardi,
ora che sei sul fondo freddo come il marmo arranchi e tremi.

Spera ch’io mi ferma in tempo,
che smetta di sputare petrolio sulla tua testa.
Vincenzo Attolico

AFFABULAZIONE

AFFABULAZIONE
Tu Amore mio braccato
dal Rimmel ben dosato
tu con quel corpo magro
ligneo e spigoloso
da Pietà Rondanini
ed io che oso
circuirti con un sorriso
intriso di veleno
con le mille parole che dico
non dico
produco
se insisto ti seduco
fingendomi tuo amico
ma posso esser lupo
senza pelo né pietà
e tu
– Che bocca grande che hai !
ed io
– Per mangiarti meglio…
…mentre ti bacio
Mi giustificherò poi parlando di animo randagio.
Mauro Barbetti

AFFABULAZIONE
Come si può spiegare ai bambini l’atroce barbarie dell’uomo contro l’uomo, lo sterminio, i lager, la pelle trasparente dell’umanità costretta all’esilio nel nulla e lo sguardo senza speranza?? I treni con ammassi di carne umana, gli scheletri nei fossi e il fumo di quello che era prima un corpo, un cuore, una vita?? No, non posso… Un bimbo piangerebbe per anni, di notte, se gli spiegassi l’orrore.
Alma Trucillo

IL SOGNO DI UNA COSA

IL SOGNO DI UNA VOLTA
Non rimaneva che il viaggio di ritorno.
Nino alla volta di Lecce. Un’eccellenza italiana, con un lavoro sicuro nel nord Europa e uno stipendio d’oro; senza rifugio.
Milo verso Napoli. Iscriversi all’università nel Regno Unito gli era costato un capitale; laureatosi in economia, mal sopportava ingrossare le fila della finanza speculativa.
Giulio ad Agrigento. S’era stufato di fare l’agente immobiliare a Londra, non vedeva l’ombra di un cambiamento concreto.
Il cammino ostinato verso sud rigurgitava rimorsi, paure, rabbie. Ma alle nebbie preferirono l’abbaglio accecante del solleone, selvaggio e inerte. Alla certezza, la sorte. All’agio, il disagio di una vita precaria.
Là dove sembrava esserci nulla, o quasi niente, Giulio, Milo, Nino trovarono tutto, persino sé stessi.
Avevano creduto, un tempo, di coltivare il sogno di una svolta.
Oggi coltivano la terra, seminano il sogno di una volta.
Andrea Corallo

IL CAOS

IL CAOS
E’ nella testa.
Pensieri assordanti
come strider di gesso
come porte sbattute
come gatti arruffati.
E’ caos assordante
parapiglia occipitale
la testa mi fa male
somatizzo il dolore.
Patrizia Benetti

IL CAOS
Se è vero che chi ha il caos dentro di sé può generare una stella danzante, io ho partorito un’intera galassia.
La mia vita è un caos, un groviglio di passato irrisolto e presente inconcludente che si snodano in un futuro ancora pieno di speranze e di sogni chimerici.
La mia casa è un caos, con il suo irriducibile disordine, le mille cose che conservo e non ritrovo mai, quelle che credevo di avere gettato via, e invece mi ritrovo inspiegabilmente tra le mani.
Un caos sono i sentimenti, le amicizie e le inimicizie, le emozioni che fanno palpitare questo vecchio cuore, tante volte ridotto a brandelli e altrettante rattoppato.
Il caos è nella testa, nell’inarrestabile schermaglia di pensieri contrastanti, nelle decisioni prese e subito dopo disattese, nel conflitto delle mie molteplici anime, alcune trasparenti come il cristallo, altre più nere dell’inferno.
Quello che scrivo è caos, nell’accozzaglia dei generi, nel virare di netto dalla tragedia al grottesco, dall’orrore all’idillio.
Ho un caos di stelle dentro gli occhi, e il loro fulgore mi abbaglia nel buio della vita.
Anna Rita Foschini

CAOS
Mi sveglio di soprassalto, la fronte imperlata di sudore. L’ho sognato ancora. Gli occhi sbarrati , un rigolo di sangue sulla tempia. Una deflagrazione. Io non muovo più la gamba. Il mio compagno è morto.
A due anni dal congedo ancora lo vedo.
Quando sono tornato, nell’indifferenza generale, la mia vita non è stata più la stessa.
In quel paese straniero ero rispettato, quasi venerato per l’aiuto che portavo; circondato da fratelli in divisa, difendevamo la bandiera.
Ora il mio stato non mi riconosce più.
Ma io ti ho difeso, amato, rispettato!!
Ho chiesto aiuto per superare quei fantasmi che offuscano la mia mente. Ho trovato solo indifferenza e porte chiuse.
Ma come, hanno investito milioni per addestrarmi a dovere; io li ho serviti!
Ed ora che chiedo aiuto vengo respinto.
Ho cercato un lavoro, degli amici.
Ho trovato solo disprezzo. Sono catalogato come un pazzo, un esaltato, uno da evitare.
Che fine hanno fatto il mio Stato, la mia Bandiera? Dove sono i miei fratelli?
Sono solo, nel caos della mia mente.
Vittoria Nava

IL CAOS (il mio KAOS)
Disordini delle pelle che annientavano l’umana ragione. Aveva ragione il Signor Pirandello, nelle sue riflessioni. E’ Kaos sulla pelle, sotto e dentro. Ma tu riempimi come meglio credi. Magari con un gelato alla vaniglia. Sarò cannella, sarò il movimento del flusso. Sarò Joyce e la sua coscienza che fluttua da me e te. Senza punti & virgole, ma creando disordini. Fuori la finestra un ambulanza corre a sirene spiegate, ed io, come mantra associo il rumore a parte del mio cuore.

LA TERRA VISTA DALLA LUNA

LA TERRA VISTA DALLA LUNA
La Terra vista dalla Luna io non la vedrò mai.
A meno che non ci mettano uno specchio, sulla Luna. E mi tirino il mento in su.
A quelli come me, che non oltrepassano i confini del quartiere, perché l’ignoto è faticoso;
che non amano viaggiare, perché per loro tutto il mondo è uguale;
che non usano l’immaginazione, perché ne hanno a basta della realtà,
a quelli come me non interessa vedere la Terra dalla Luna.
E nemmeno la Luna da quaggiù.
Cristina Cornelio

LA RABBIA

LA RABBIA
Ti brucia, ti divora, talvolta ti soffoca.
Ti fa diventare quello che non sei.
Ma dopo che è esplosa, ti svuota.
Ti fa sentire migliore, lei, la RABBIA!
Dorotea Cruciata

LA NOTTE BRAVA

LA NOTTE BRAVA
Io volevo solo una notte d’amore. Quella che non riuscivo ad avere da te.
E siccome tu non riuscivi ad amarmi, l’amore me lo sono andato a cercare, a pagare, a rubare, come un ladro nella notte buia.
Una notte, solo una notte per diventare l’amante della morte che ora cammina con me, giorno dopo giorno.
Pare sia colpa di un virus. Un fottuto, microscopico virus che ora è padrone di me e mi consuma.
Una notte brava, una notte sfrenata, poi il giorno è tornato.
Tu continui a non amarmi e io, piano piano, ho iniziato a morire.
Maria Rosaria Del Ciello

I PIANTI

I PIANTI
Lacrime, lacrime,
ti porterà lacrime.
Le trasformerò in risate!
Ora son qui,
acqua e sale negli occhi,
un pugnale nel cuore.
E non riesco a ridere.
Stefania Fiorin

I PIANTI
Ho visto melanzane uccise
in padelle d’olio bollente
senza che due lacrime lise
fossero piante dalla gente.
Graziano Gattone

UNA VITA VIOLENTA

UNA VITA VIOLENTA
«Avevo la tua età quando venni violentata.»
Marica sobbalza, stordita, con lo stomaco sottosopra e gli occhi appannati.
Dove si trova?
Prova ad alzarsi, ma polsi e caviglie sono legati, ancorati al tavolo sul quale è distesa.
«Fu colpa mia» aggiunge la voce. E’ una donna, e quel timbro è così… familiare. «Gli uomini non riescono a tenerselo nei pantaloni, ecco perché sta a noi farci valere. Saper dire di no. Smetterla di sculettare e mostrare i coglioni.»
«Aiuto» grida Marica, fiutato il pericolo.
Le pareti sono tappezzate di articoli di giornale, ove si parla del “Serial killer delle fragili”, un assassino che uccide le ragazze già vittime di abusi.
Come fosse una colpa.
Solo che polizia e media credono sia un uomo.
La folle si avvicina al tavolo e Marica finalmente la riconosce, la sua psicologa, con un coltello affilato nella mano destra.
«Non mi uccida, la prego.»
Ma è inutile, perché Marica le ricorda se stessa da giovane, la debole, e ammazzarla è l’unico modo per distruggere il passato e finalmente… perdonarsi.
Almeno una volta l’anno.
Samuele Fabbrizzi

COMIZI D’AMORE

SILENZI D’AMORE (L’APPARENTE BANALITA’ DEL CUORE)
Dormi.
Mentre mi vesto, il tuo piede spunta dalle lenzuola, coperto da una calzina di lana grigia.
Anche per questo ti amo.
Lodovico Ferrari

DOV’E’ LA MIA PATRIA?

DOV’È LA MIA PATRIA
Dov’è la mia patria?
Dove sono gli eroi, i santi e i navigatori che diedero lustro all’antico Stivale?
Forse rinchiusi nei loro appartamenti, intenti a navigare sul filo della tecnologia, tra le onde perigliose del wifi.
Dov’è la mia patria?
Nelle spire di Equitalia, che vampirizza la povera gente, gettandola nelle mani di delinquenti e strozzini.
Dov’è la mia patria?
Ogni pezzo di Colosseo che cade, ogni muro di Pompei a terra è una stilettata al mio cuore debole e affranto.
Dov’è la mia patria?
Io non ho padre né madre in questa terra votata allo sfacelo, in un Paese che stagna nella mediocrità.
Dov’è la mia patria?
Rosanna Fontana

DESCRIZIONI DI DESCRIZIONI

DESCRIZIONI DI DESCRIZIONI
ho fatto tutto quello che potevo
tutto quello che vedevo da fare
tutto il possibile
tutto al massimo del “mio” possibile.
aspetto a fiatare
tirare le somme
implacabile bilancio
pendente verso l’infinito.
sperare non serve a nulla
quando nulla e’ sperato davvero.
leggendo al contrario
si sente persino il vuoto
come risalire da un pozzo
che parte dal cielo.
Renè Miri

DESCRIZIONI SU DESCRIZIONI
(con tutti i titoli della II settimana)
Senza tetto né letto, abito al parco. Accattone per sventura, vivo di stenti. Sono lontani i tempi adolescenziali di una vita violenta consumata con ragazzi di vita, a fare la notte brava, con schiamazzi notturni, preceduti da guai diurni. E mi sovvengono i mitici comizi d’amore, improvvisati ai raduni delle suore con Scritti corsari.
Alzo lo sguardo al cielo, spuntano le prime stelle. Belle!
Mi domando come sia la Terra vista dalla Luna. Dovrei chiederlo a un astronauta. Di sicuro mi riferirebbe uno spettacolo inimmaginabile: una coreografia di punti e righe intersecate dipinti di azzurro, bianco, verde e marroni. E, che non si distinguono gli Stati nel mappamondo, pur girandogli attorno. Che la guerra da lassù non si vede, ma si sente con urla agghiaccianti. Che la popolazione non si distingue anche se occupa continenti stracolmi di facce di mille razze, con pelle di ogni colore, religione e status sociali.
Invidio gli astronauti, che vivono l’incanto di costellazioni e pianeti, da conferire al mondo scientificamente, con descrizioni su descrizioni, lontani da questo mondo marcio.
Marina Paolucci

CHE COSA SONO LE NUVOLE?

CHE COSA SONO LE NUVOLE
Nuvole bianche…
come la neve
dolci spumoni di panna per i golosi,
soffici e delicate come cotone,
dolci letti su cui dormono gli angeli
forme e figure che narrano favole di draghi e folletti
nella fantasia dei bimbi sdraiati sull’erba a fantasticare
cuori e cupidi nei sogni degli innamorati che si baciano sotto la luna
Nuvole nere…
per un temporale che lascerà posto ad un fantastico arcobaleno
Nuvole rosa…
per la romantica luce di un tramonto
che scalda il nostro cuore e addolcisce i nostri pensieri facendoci sognare
Daniela Zampolli

CHE COSA SONO LE NUVOLE?
Le nuvole sulla testa.
Le nuvole che coprono il sole quando brucia, che mancano nel cielo quando la pelle brucia.
Le nuvole che portano la pioggia, che fanno guardare verso l’alto.
Le nuvole sulla testa.
Le nuvole che non vedi di notte e quelle che hai per tetto.
Con le stelle.
Blinko G. Nuvolone

ACCATTONE

 ACCATTONE
“Lei è considerato uno dei più grandi autori di romanzi di questo secolo. Da dove trae ispirazione per scrivere le sue storie?”
“Dalle Vite delle persone che mi circondano. Prendo un po’ di qua, un po’ di là senza nemmeno chiedere. Per fargliela breve, mi limito ad osservare e trascrivere… nulla di più!
Prenda questo pomeriggio caldo, inutile e noioso. Se non fosse stato per il suo rossetto rosso leggermente sbavato sul labbro inferiore, il suo sguardo provocante, il suo odore di sesso e femmina, la sua scollatura profonda che offre la vista su alture scivolose e la minigonna oltre il limite dell’ indecenza, non avrei mai pensato alla vicenda del miliardario che si innamora di una puttana”.
Wilhelmina Vagante

IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE

IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE
Sono circa 3 anni, mille e più giorni che i nostri Marò vivono un esilio forzato, lontani dalle loro famiglie e dai loro affetti più cari.
Ogni giorno nuovi ostacoli al loro rilascio e ogni nuovo giorno aumenta la loro frustrazione e viene meno la fiducia nell’operato di chi in Patria dovrebbe attivarsi per il loro rientro.
Ogni notte una storia diversa, anzi un incubo diverso popola i loro sogni e ogni mattino, così come un fiore bagnato dalla rugiada si schiude, così nei loro cuori sboccia nuovamente il fiore della Speranza.
Annamaria Vernuccio