CARTOLINE DAL PASSATO
14 del mese di Nisan.
Eccellentissimo signor Faraone,
le mando questa mia dal Mar Rosso.
Noi ce ne andiamo a casa.
Tratti bene le Piramidi, perché la prossima volta se le deve costruire da solo.
Mosè
Alessandra Toscano
Livia,
mia amata, sento la tua mancanza ogni giorno di più. Il profumo di salsedine e scorze di limone mantiene vivo il ricordo che ho di te, ma siamo ormai prossimi alle Calende di Settembre e sono quasi due mesi che la tua famiglia ti ha riportata a Roma. Siedo sotto l’arco del Foro, accanto al mercato dove per la prima volta ho incontrato il tuo sguardo. Ricordi? La tua ancella sorrideva maliziosa e le tue gote si imporporavano. Osservo i pescatori che ritornano alle loro case: oggi non si esce in mare, una nuvola scura si innalza sopra la montagna e le vecchie del paese mettono in guardia dalla terra che trema. Ma qui, lo sai, la terra brontola sempre, da anni. Qualcuno appronta i carri e le some e pensa di mettersi in viaggio prima dell’ora quarta. Io no, io resterò qui ad aspettare il tuo ritorno. Non mi muoverò di un passo da questo arco, dovessi anche restare qui per l’eternità. Ercolano, 25 agosto 79 d.C.
Zirvia Scatolini
Cara famiglia,
il viaggio è stato lungo e difficile, ma siamo sbarcati sani e salvi in continente. Ci hanno sfamati, ma la popolazione ci evita, ci disprezza. La nostra pelle più scura nasconde la nostra voglia di lavorare e ricominciare una nuova vita. Ma con l’aiuto di Dio, qualunque sia il suo nome, confidiamo in una nuova possibilità.
Con l’affetto di sempre,
Carmine vostro.
Ellis Island 22 gennaio 1911
Alessandra Toscano
Vienna 24 giugno 1815.
Caro Napoleone,
ho saputo del disastroso esito della battaglia.
Mi hanno detto che non eri tanto in forma a Waterloo e mi sono venuti i sensi di colpa. Lo so che avevi detto di dover fare una cosa molto importante e che volevi stare leggero, ma ci tenevo tanto a farti assaggiare quelle salsiccette di maialino sardo! Purtroppo col caldo e l’umidità hanno preso un parassita. Mi hanno detto che hai passato una nottataccia e che sul campo non eri lucidissimo!
Non tenermi il broncio, ti prego ?
Tua Leopoldina
Mariella Giunta
Ad Adolf Hitler.
Ciao baffetto,
ti faccio compagnia tra le fiamme dell’inferno; perché ti scrivo? Perché voglio che mi vedi bruciare: di vita, di speranza, di gioia. Non siamo più numeri, sai? Siamo persone e abbiamo un’esistenza normale; ora rivoltati, contorciti, impreca fin che vuoi, tanto hai perso. Clamorosamente.
Il mondo ha i suoi difetti tutt’ora, ma senza di te è più pulito.
Un ebreo qualunque
Gianluca Fontanesi
Mia moglie adorata,
ci hanno chiusi in questo campo.
Gridano sempre. Urlano. Odio la loro lingua. E’ così dura. Hanno occhi di morte. Mi manca la vita.
Come abbiamo fatto a credere a Mussolini, a questi pazzi che volevano dominare il mondo e ora ci fanno crepare perché anche loro stanno per morire? Ho visto ebrei mandati a morire così. Bambini, cazzo. L’età dei nostri figli. Che colpa hanno? Forse è colpa anche nostra. Di aver creduto al male.
Sottotenente Marco Baldi, Regio esercito italiano
Giacomo Uncino
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